Salerno In Flora 2025 – Biodieviersità e una dedica umanitaria

Di Barbara Kornfeld

La fine di aprile 2025 ha popolato Parco Pinocchio di Salerno degli allegri e variegati stand di Coldiretti per l’attesa Mostra mercato della Biodiversità e del Vivaismo “Salerno in Flora”, giunta all’ottava edizione. Un evento molto atteso e partecipato dai residenti che accorrono numerosi e comprano le valide proposte degli espositori.

Ho trascorso un’intera giornata tra gli stand, dialogando con la gente per comprenderne l’entusiasmo; sono emersi fattori di grande rilevanza: anzitutto il contatto umano, fatto negato – o quanto meno divenuto frettoloso – all’interno della grande distribuzione. Gli standisti sono per la maggior parte gli stessi degli scorsi anni: hanno anche negozi “stanziali” in altre località della Regione Campania ed hanno la pazienza di intrattenersi con i clienti a soddisfare curiosità, dubbi e a fare conversazione sugli argomenti più disparati. Ho chiesto a giovani, adulti e anziani a cos’avrebbero dedicato il proprio tempo libero in assenza di questo genere di evento: la quasi totalità delle risposte ha indicato i social network, fatta eccezione di qualcuno che avrebbe preferito palestra o shopping in centri commerciali.

Altra osservazione riguarda la soddisfazione degli espositori: una mostra-mercato in primavera è un investimento che ha un buon ritorno se effettuata in un quartiere cittadino che ha le dimensioni di un grosso paese di provincia, la possibilità di accogliere gente da altri quartieri, e soprattutto in un periodo dell’anno in cui i clienti pensano ad allestire i propri terrazzi per trascorrervi le lunghe serate estive.

Curiosando tra gli stand ho riscontrato un’offerta variegata e di spessore culturale: laboratori didattici sull’alveare e l’apicoltura, piante, fiori e frutta, salumi, dolci, prodotti da forno, manufatti.

Uno degli stand di maggior successo è quello delle fragole, la giovane venditrice, della provincia di Napoli, mi riconosce – ci siamo incontrate lo scorso anno – è stata una dei testimonial del mio video: è bello ritrovarsi in un clima leggero e confidenziale. Una signora ci guarda stupita, poi sorride e inizia a esprimere apprezzamenti per ciò che vede rivolgendosi alla mia telecamera. Non c’è visitatore che non va via con entrambe le braccia cariche di sacchetti.

Lo stand che tocca il cuore e la coscienza è quello umanitario: ci sono tutte donne, ucraine. Dietro di loro un albero decorato con i colori della loro bandiera nazionale. Sul banco manufatti di ogni genere: biglietti d’auguri, gadget, bambole di ogni dimensione, tovaglie ricamate, sciarpe in lana, borse cucite a macchina e ricamate a mano, pupazzi fatti a mano, cappelli in paglia intrecciati a mano e molto altro. Mi avvicino a una signora in costume tradizionale: spiega che stanno vendendo quei manufatti che hanno realizzato interamente a mano per aiutare i propri connazionali. Aggiunge che la più grande speranza in quest’anno giubilare è che la guerra finisca al più presto e la pace trionfi.

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