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Taylor Swift influenzerà le presidenziali USA?

Di Barbara Kornfeld

Avanza danzando coreografie perfette in abiti glitterati, il testo risuona leggero: “I stay out too late, got nothing in my brain; that’s what people say hmm hmm” (“sto fuori fino a tardi, non ho nulla nel cervello: è questo che dicono di me, hmm”). Già questo dovrebbe fornire qualche indizio sul fatto che la dottoressa Taylor Swift, che ha conseguito la laurea Honoris causa alla New York University nel 2022, di materia grigia ne ha da vendere. Anche il suo dress code, sebbene sembri casuale, è studiato nei minimi dettagli, mai volgare, trasparente o eccessivamente scollato.

La trentaquattrenne, cantante, musicista, compositrice, performer è attualmente a capo di una delle aziende capaci di muovere significativamente l’indotto economico di una Nazione quando decide di farvi tappa con una o più date del suo Eras Tour, in conclusione in questo periodo. Taylor è consapevole di essere in vetta al mondo con idee chiare, identitarie dell’influenza che esercita sulle masse: nonostante ciò, non ha atteggiamenti divistici e – quando scende dal palco – è frequente vederla abbigliata da ragazza “della porta accanto”, innamorata dell’Italia, tant’è che sta cercando casa sul lago di Como, avendo dato mandato per una cifra che oscilla tra i 3 e i sette milioni di euro.

Molti si sono chiesti se prenderà posizione in vista delle prossime presidenziali statunitensi, ora che Kamala Harris è candidata alla presidenza – al posto di Joe Biden – e dovrà fronteggiare Donald Trump.

Già nel 2018 Taylor aveva espresso pareri politici, dichiarando aver intenzione di votare candidati che difendessero i diritti umani, indipendentemente dall’orientamento sessuale, la razza e il genere: affinché fosse abbattuta ogni forma di discriminazione e rispettata la dignità degli americani. La reazione dei fans di tutto il mondo fu dirompente: nel suo messaggio si identificarono anche i giovani della Generazione Z europei, molto più attenti ai temi politici dei loro predecessori Millennials.

Lo ha rifatto quest’anno, esortando – attraverso il suo profilo social – i fans a esercitare il diritto di voto con lo stesso vigore con il quale “fanno sentire la propria voce” quando partecipano ai suoi concerti. Risultato? Nelle immediate ore successive al suo appello, esaminando il target dei diciottenni, si è registrato nelle liste dei votanti il centoquindici per cento di ragazzi in più rispetto alle scorse presidenziali statunitensi.

Dunque, per un politico è meglio averla a favore che contro. Del resto – come ha detto lei stessa nel discorso per il conferimento della laurea, nello Yankee Stadium di NY: “la motivazione è fondamentale, non bisogna credere a coloro che fanno sentire inadeguati, lei stessa racconta nei suoi testi una serie di fallimenti in vari ambiti dell’esistenza e questo la avvicina alle masse. Ma chi non cede poi riesce a perseguire i propri obiettivi”.

Chiaramente se decidesse di prendere una posizione netta durante la campagna elettorale USA, coinvolgerebbe buona parte dell’elettorato: Taylor sembra piacere ovunque, perfino i reali Inglesi, solitamente abituati a prendersi la scena, le hanno reso omaggio al Wembley Stadium, grati dell’indotto milionario apportato dai suoi otto concerti da novantamila presenze a sera, cifre da capogiro.

Il resto dell’Europa e soprattutto il Sud Italia fantastica sulla possibile visita della reginetta del Pop. Il sindaco di Castelnuovo Cilento, in provincia di Salerno, non si dà pace e cerca il modo di invitarla attraverso l’organizzazione italiana che ne ha curato le date milanesi: pare infatti che la ragazza abbia antenati anche qui, precisamente la sua trisavola Rosa Galzerano, in Baldi nel 1860. Basterebbe che lo stivaletto glitterato di Taylor solcasse mezz’ora il suolo di questo piccolo borgo mediterraneo e ne cambierebbe il destino.

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