Bergoglio dona Speranza al Giubileo degli Ammalati a sorpresa in Piazza San Pietro

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Di Barbara Kornfeld

È stata una domenica di forti emozioni quella che hanno vissuto i fedeli riuniti in Piazza San Pietro per il Giubileo degli Ammalati e del mondo della sanità 2025. Al termine della Santa Messa, officiata dall’Arcivescovo Fisichella, si è fatta largo tra la folla la sedia a rotelle di papa Francesco, con l’inseparabile bombola di ossigeno sul retro dello schienale. La gente ha potuto toccarlo, osservarlo da vicino: a dispetto dei tanti che lo volevano defunto o che fantasticavano sull’esistenza di un sosia che avesse preso il suo posto al balcone del Policlinico Gemelli, durante le fugaci apparizioni nel periodo dell’ospedalizzazione.

Bergoglio impersonifica l’ammalato che non si sottrae alla sua condizione: condivide pubblicamente in Piazza la sua fragilità per offrire forza a quanti come lui e invitarli a confidare nell’amore di Dio che tutto trasforma e rigenera. Soprattutto invita a confidare nel dolore quale forza aggregante che unisce e fa scoprire la gratitudine per chi si prende cura dell’ammalato, siano essi medici, infermieri, parenti, amici, oltre al valore salvifico dell’accettazione del dolore.

L’immagine del Papa gonfio per l’effetto dei farmaci richiama alla mente Karol Wojtyla – del quale è ricorso il ventennale della morte – che non si sottrasse ai suoi obblighi fino alla fine dei suoi giorni: ed infatti Francesco riesce a proferire poche toccanti parole che scaldano la piazza come un soffio d’amore primaverile.

In quest’ottica stride l’esibizione di qualche giorno fa di Elio e le storie Tese all’interno del programma RAI “Splendida Cornice”, in concomitanza con la dimissione del Papa dall’ospedale: il comico ha cantato uno stornello pseudo-satirico che avrebbe dovuto riassumere la storia dell’ospedalizzazione, i dubbi dell’ex fotografo Corona, la situazione attuale. Ne è risultata una forzatura, per niente divertente, irrispettosa e fuori luogo. A nulla è servita la toppa messa dalla conduttrice – Geppi Cucciari – che ha tentato di far passare l’esibizione per un segno di bentornato al pontefice: questo mentre l’artista dava segni di autoreferenzialità nel farsi complimenti da solo.

Alcuno, di alcuna religione al mondo, in questo momento storico mancherebbe di rispetto a George Bergoglio: è il Papa dell’inclusione sociale, del dialogo interreligioso, della semplificazione e della semplicità, oltre che del rigore, dell’ammissione delle colpe dei religiosi e della riparazione; nel solco tracciato sia da Wojtyla che da Ratzinger.

Ad ogni modo gli apprezzamenti per il gesto del Papa non sono mancati: il web è invaso di messaggi di ringraziamento e lode per il suo esempio e incoraggiamento.

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