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Di Barbara Kornfeld
Hanno vissuto qualche ora di apprensione e disagio i passeggeri del volo Ryanair che sarebbero dovuti decollare domenica 29 settembre 2024 alle 15:20 dall’aeroporto di Orio al Serio (Bergamo) alla volta di quello Costa d’Amalfi (Salerno). Inizialmente l’organizzazione della partenza è apparsa puntuale e ineccepibile, ma chiuso il portello è stato annunciato l’arrivo dei tecnici ed è cominciata una serie di rinvii e disagi – tra i quali l’interruzione dell’aria climatizzata – che hanno spaventato i passeggeri più ansiosi, tanto più che la maggior parte ha approfittato per divulgare la notizia via social. E da lì sono cominciati consigli e condivisioni, che nella maggior parte dei casi non hanno stemperato i toni.
La compagnia aerea fa parte di Ryanair Holding Group, una società irlandese della città di Swords che ne controlla cinque: Lauda Europe, Malta Air, Buz, Rayanair UK, Rayanair DAC.
La società si è messa in particolare evidenza il 2 novembre 2023 con la richiesta al Governo italiano di cancellazione del disegno di legge inerente all’addizionale comunale per i passeggeri in partenza, cifra pari a due euro e cinquanta a passeggero; fatto che sfavorito il turismo italiano a vantaggio di Paesi come la Spagna e il Portogallo. Il 30 maggio 2024 la proposta del CEO di Ryanair è stata accolta, e la famigerata addizionale cancellata anche in quelle città – come Venezia – che l’avevano già adottata. L’indotto incrementale stimato per il turismo conseguente a tale manovra, per la sola Sicilia, ammonta a tre milioni di passeggeri annui.
I velivoli di qualsiasi compagnia sono i mezzi di locomozione più sicuri e dispendiosi esistenti sul pianeta, prova ne è la quantità di controlli effettuati dai tecnici Ryanair prima della partenza, nonostante i passeggeri fossero già saliti a bordo. Nella vicenda specifica del volo Bergamo-Salerno la gente è stata poi sbarcata per sostituire l’aereo, i bagagli caricati ad opera della compagnia sul velivolo sostitutivo e finalmente trasportati al Costa d’Amalfi: con due ore di ritardo rispetto all’orario previsto, ma in piena sicurezza.