Mercoledì 29 luglio 2020 ore 18:30 – Libreria IoCiSto – Presentazione Libro: “Bagnoli. L’ultimo casco giallo” di Giovanni Capasso

Si presenta  mercoledì 29 luglio 2020 (ore 18:30), presso la Libreria IoCiSto (Vomero, Piazzetta Fuga) Bagnoli. L’ultimo casco giallo di Giovanni Capasso, a cura di Giuseppe Pesce. Ne discutono con gli autori  Antonio Bassolino,  Mario Coppeto, Claudia Migliore, Enrico Viceconte; introduce e modera Gino Aveta.

Cos’è accaduto a Bagnoli negli ultimi trent’anni? Dall’ultima colata nel 1990 ai grandi progetti, fino al fallimento della  Bagnolifutura. Cantieri, bonifiche, polemiche, occasioni perdute. Ma anche arte e letteratura, musica, cinema e ricerca. Dopo la grande storia industriale del Novecento, a Bagnoli hanno preso forma tutte le incertezze e le contraddizioni di un “tempo nuovo” che forse non siamo ancora riusciti a comprendere, se è vero che a Taranto sembra ripetersi un film già visto. Ce lo racconta  Giovanni Capasso, che la fabbrica è riuscita a vederla mentre spegneva per sempre i suoi motori. E che anche se come ingegnere ha sempre portato il casco bianco, ha amato la storia di Bagnoli fino a considerarsi a tutti gli effetti un “casco giallo”. Battendosi, insieme a tanti altri, per salvare la memoria del “Cantiere”. Che non fu solo una fabbrica, ma una grande esperienza collettiva.

L’edizione a cura di  Giuseppe Pesce, con un’intervista a  Ermanno Rea (2012), è arricchita da numerose immagini e da una cronologia (1910-2010); ma soprattutto da una serie di contenuti speciali (44 QR-code), con materiali foto e video rari e inediti su Bagnoli raccolti da Capasso.

Ingegnere napoletano, classe 1956,  Giovanni Capasso è stato l’ultimo assunto del centro siderurgico di Bagnoli. Responsabile dell’Archivio storico e dell’ Infobox (purtroppo distrutto), tra i soci fondatori del Circolo Ilva Bagnoli, è passato dall’ Italsider a  Bagnoli Spa alla  Bagnolifutura, fino al fallimento del progetto – e del sogno – di rilancio della grande area dismessa, simbolo dell’industrializzazione napoletana. Personalità eclettica ed entusiasta, ha unito la sua passione per il mare a quella per l’archeologia industriale, lavorando a numerose iniziative. È il protagonista del cortometraggio  L’ultimo rimasto in piedi (2002) di Ugo Capolupo e compare tra i personaggi della  Dismissione di Ermanno Rea, romanzo nato proprio tra le “carte” dell’archivio di Bagnoli.

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