Progetto CuriAmo, ViviAmo, PartecipiAmo il Sarno: Workshop online “Le comunità dei fiumi: Giovani e partecipazione”

Nella giornata di martedì 28 aprile si è svolto il workshop di Legambiente dal nome “Le comunità dei fiumi: Giovani e partecipazione”, un appuntamento che ha dato la possibilità a tutti coloro che sono intervenuti, non solo di venire a conoscenza di quello che è il progetto legato al Parco del Fiume Sarno, ma anche di produrre delle idee utili per continuare a fare meglio.

Partecipazione, cura e vivere attivamente il parco: queste le tre parole chiavi che si legano al nome del progetto CuriAmo, ViviAmo, PartecipiAmo il Sarno, sul quale si è sviluppato questo workshop che ha regalato degli spunti davvero interessanti non solo per portare avanti il progetto curato da Legambiente e dai numerosi partner – tra questi anche ADIM SRL ndr – ma anche per regalare delle risposte alla popolazione che vive quel territorio, come ha dichiarato Antonio Giattanasio: “In questo workshop, ricerchiamo non solo le azioni che possiamo svolgere, ma anche quello che voi potete chiedere a noi

Dalla cura dell’ambiente alla maggiore partecipazione non solo dei più giovani, ma anche delle diverse comunità legate al territorio: sono questi alcuni dei risultati raggiunti e mostrati da Francesca Montuoro che ha spiegato il vero significato di partecipazione: “La parola partecipazione non consiste solo partecipare all’azione, che migliora il territorio o che denuncia cosa non funziona, ma significa anche partecipazione al territorio, conoscenza in tutte le sue parti. Richiamano la parola partecipazione, non solo nelle esperienze dei campi sul territorio, ma anche nel vivere le bellezze storiche-artistiche, facendo partecipare in toto i ragazzi e la popolazione. La partecipazione nei campi è stata declinata in tanti modi: dal restauro al rifacimento dell’arredo urbano, sino al progetto City and Signs”.

Proprio di City and Signs, ne ha parlato Francesco Esposito spiegando che: “City and Signs, progetto svolto durante i campi di volontariato Legambiente, ha portato dei frutti non visibili, come una conoscenza del territorio all’interno dei cittadini. Altro risultato ottenuto e forse anche visibile è legato all’aspetto scientifico, che conferisce dei risultati che non solo sono realizzati dai cittadini, ma da questi visibili ed estremamente utili per il territorio e non solo”.

Numeri, grafici e dati che dimostrano come la partecipazione dei cittadini è legata indissolubilmente alla cura di un territorio spesso martoriato da un inquinamento. Quindi, partecipazione come protagonismo del proprio territorio che punta alla cura di questo. Una cura che può avvenire in diversi modi, ad esempio come accaduto in Piemonte, dove i ragazzi di Legambiente che hanno svolto un lavoro simile sul Po e Ticino, hanno coinvolto non solo le persone del territorio, ma anche ragazzi dell’Ungheria per uno scambio interculturale basato sulla cura del territorio in qualsiasi parte del mondo.

Oppure, come affermato da Antonio Crescenzo, Presidente del Parco Fiume Sarno: “Si può avere cura di un territorio, anche partecipando al Bando Regionale circa la gestione del Fiume Sarno: questo significa dare un segnale alla gente di avere una maggiore partecipazione ad un progetto legato al territorio”.

Partecipazione, cura ma anche vivere il progetto. Questo è quello che ha provato a spiegare ARDEA, mostrando come conoscere bene la fauna permette non solo di partecipare, ma anche di vivere al meglio la fauna senza occupare gli spazi degli animali. In chiusura gli interventi di numerosi ragazzi, associazioni e politici hanno regalato testimonianze, idee e soluzioni per continuare a fare luce e salvaguardare il Parco del Fiume Sarno, nato nel 2003 con lo scopo di valorizzare il percorso fluviale e il patrimonio storico, culturale, ambientale ed archeologico del territorio.

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