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Di Barbara Kornfeld
Le presidenziali Statunitensi sono alle battute finali, quelle più agguerrite, quando Kamala Harris ha già dichiarato di aver inviato il suo voto per posta. A Trump e il suo team non mancano strategie, avvalendosi dello strumento preferito di questa campagna elettorale, ovvero l’intelligenza artificiale: un “giocattolo” pericoloso se utilizzato senza etica perché confonde le idee dell’elettorato riuscendo a far dire virtualmente qualsiasi cosa a beniamini delle masse, come quando fu insinuato l’endorsement di Taylor Swift a favore del Repubblicano, smentita proprio dalla star glitterata che scese in campo a favore dei democratici con un Tweet che resterà nella storia perché la ritrae con uno dei suoi gatti di estremo valore e segnò la sua discussa discesa in campo (come avevamo ipotizzato tempo addietro su queste pagine).
Ma Taylor non è l’unica celebrità che sostiene la Harris: Jennifer Lopez, Hilary Clinton, Michelle Obama, Leonardo di Caprio. Perfino Barbara Bush, figlia e nipote di due presidenti repubblicani, non condivide l’orientamento attuale di Trump. Ognuno ha la sua motivazione: Leonardo Di Caprio l’ha scelta per le politiche ambientali, JLo per il supporto alle politiche di integrazione razziale.
Molti statunitensi sono spaventati all’ipotesi dell’elezione di Trump: la scorsa volta a NY fu indetta una marcia di protesta con la partecipazione massiva di molti residenti, lo ricordo perfettamente, partecipò – tra gli altri – la mia defunta cugina Heather Simone Kornfeld (psicologa e scrittrice newyorkese, scomparsa a causa del cancro, qualche anno fa).
Ma la vittoria di Kamala Harris non è affatto scontata: i sondaggi indicano un testa a testa piuttosto serrato, in Italia sapremo chi presterà giuramento alla Casa Bianca a mezzo giorno del 20 Gennaio 2025, solo all’alba di mercoledì 6 novembre 2024.
Tra i sostenitori più attivi della Harris c’è Donna Lupardo: nata negli Usa, con origini che s’intrecciano tra le Regioni Campania e Basilicata. È un personaggio pubblico, rappresentante del cento ventitreesimo distretto di New York che comprende le cittadine di Binghamton, di Vestal e Union. È Presidente della commissione dell’assemblea Assembly Woman.
Le attività promosse da Donna Lupardo sono tangibili in agricoltura, nell’ambito del contrasto al cambiamento climatico, a favore dell’occupazione, della parità di genere, del rispetto della dignità umana, pertanto, è molto amata nelle comunità di appartenenza.
L’ho incontrata di persona più di dieci anni fa, quando con il marito Scott Peters, già co-rettore della Cornell University, intrapresero un viaggio conoscitivo della provincia di Salerno, alla riscoperta delle sue origini. Purtroppo, le amministrazioni locali non seppero cogliere l’opportunità offerta da una simile eventualità: mostrandosi impreparate ad accogliere non solo questi osservatori “speciali” ma anche eventuali turisti USA (cercarono di cambiare le loro abitudini e mostrarono scarsa vocazione turistica).
Oggi è un giorno importante per gli Stati Uniti d’America, e per il resto del mondo, perché le ripercussioni dell’elezione del nuovo presidente incidono sulla politica mondiale: Donna Lupardo è candidata alla rielezione nel suo distretto – 123rd Assembly District – di buon mattino ha ringraziato le organizzazioni e gli elettori che l’hanno supportata durante la campagna elettorale. L’indiscrezione – che abbiamo in esclusiva – è che presto lei e Scott saranno in Italia: ci auguriamo che questa volta saremo pronti a un’accoglienza “a misura di persona”, senza eccessi, con contenuti degni di interesse turistico-economico.